Il monito di Santo Grasso all'uomo di quegli anni era chiaro
e severo, il punto di osservazione era quasi sempre ancora la finestra
ma l'atmosfera si era fatta più cupa; l'artista si rendeva conto
che la strada imboccata dall'uomo era sbagliata, che lo avrebbe portato
a rompere irrimediabilmente il delicato equilibrio con la Natura e con
la Storia e lanciava il suo grido di allarme.
I colori si fanno allora più scuri, i cieli più
grigi, il mare più lontano.
Ma l'Uomo, si sa, è miope e non coglie facilmente i
messaggi degli artisti.
Allora, instancabilmente, l'artista, anche cambiando il suo
linguaggio pittorico, insiste nella sua opera educativa, nell'indicare
la strada giusta: la lunga serie dedicata ai particolari architettonici
delle case storiche costituisce lo sforzo del pittore di indicare ancora
con più forza e precisione che non ci può essere futuro o
sviluppo in una società che ignora o calpesta il proprio passato,
i segni della storia, le pietre della cultura.
"Il cancello" e "il Gallo", "il Balcone azzurro", la lunga
serie di porte e balconi (1979 e 1980) costituiscono proprio un ingrandimento
delle immagini precedenti fino alla precisione del dettaglio architettonico,
proprio come fanno gli architetti nei loro disegni per meglio comunicare
le loro intenzioni progettuali.
Il Santo Grasso architetto, insomma ci indicava, con il suo
linguaggio pittorico
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