Sebastiano Lorefice
a cura di Rosario Ardilio
Conosco Sebastiano Lorefice da tantissimo tempo. Gran parte della nostra vita ci ha visto insieme, in quel periodo, dolce al ricordo, in cui non c'erano le fatiche della odierna quotidianità: figli, lavoro, stipendio, acqua e luce da pagare, ICI, ICIAP, IRPEF e via discorrendo.
Allora Sebastiano muoveva i primi passi della sua carriera di pittore. Ricordo, di quel periodo, le lunghe partite di pallavolo sulla assolata spiaggia del Lido di Marzamemi, le diatribe su una schiacciata finita fuori campo o su un punto contestato. Lui però non era un contestatore, si distingueva anzi, diversamente da me, per la sua pacatezza, per la sua condotta conciliante e riappacificatrice.
Proprio questa sua indole pacifica e riflessiva emerge chiarissima dai dipinti proposti in queste pagine, insieme al suo amore per i nostri luoghi, per la nostra natura, per le nostre pietre, case, cespugli.
E tuttavia quegli elementi compaiono nei suoi dipinti come filtrati da una lente. Non deformante, nè mistificante.
Le nostre case, i muri, gli alberi, i cieli azzurri, le tegole, i cespugli non sono, come spesso accade, mere rappresentazioni folkloristiche e oleografiche ma si trasformano in superfici cromatiche, in linee e segni, in volumi puri.
Segno di una ricerca paziente che va oltre la semplificazione, oltre la rappresentazione da cartolina illustrata, oltre la banalità e dove si sente chiarissimo anche l'influsso dello studio paziente della pittura dei grandi artisti di fine ottocento e inizio novecento, Cezanne, per esempio, ma anche i macchiaioli e infine Mondrian, per quel tocco di astratto che talvolta si palesa, senza sconfinare nel simbolismo o nel surreale. Rosario Ardilio |
Sebastiano Lorefice viale A. Moro 107- Pachino (SR) Tel. 0931-594442 (Cliccare sulle icone per ingrandire il dipinto) |
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