I quadri erano ora velati d'ombra, ora luminosi e solari: c'era infatti dentro tutto lui, l'irrequieto Maestro, con la mutevolezza del suo temperamento, dei suoi stati d'animo, per cui il pennello, sapientemente guidato dai volubili moti interiori, ora esprimeva, con accese tonalità, la sua gioia di vivere, ora, col gioco d'ombre e di luci, la malinconia che ti afferra a volte improvvisa .Erano stati dell'animo e sentimenti che il tocco sicuro dell'artista aveva saputo trasformare in immagini cariche di fascino e di incantamento.

Fu allora che decisi di scrivere quello che avevo trovato e provato guardando con occhi attenti e commossi le opere di Salvatore Dugo cui auguro lunga serie di successi sulla bene intrapresa strada dell'arte. 
Pietro Moncada

 

Questi quadri ci suggeriscono un modo diverso, tutto interiore e privato, di guardare un paesaggio che è quello a cui siamo sentimentalmente legati.
Guardare con occhi dell’artista ciò che gli occhi della ragione vedono oggettivamente desolante: ecco la funzione veramente nobile di un’arte che perpetua se stessa negli anni. 

Un muto atto di accusa verso tutti coloro che hanno contribuito a mortificare quel paesaggio che solo gli occhi del cuore ci permettono ancora di apprezzare. 


Paolo Meli

 
 
 
 
 
 
 
 

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