Salvatore Drago

a cura di Rosario Ardilio

 

da "La Vita Diocesana"n. 14 del 4 Luglio 1999

(settimanale della diocesi di Noto)

Drago e l'istinto del colore

Del termine naif si abusa in lungo e in largo, parlandone a proposito e più a sproposito, per fare di croste opere d'arte....

E, parlando di Salvatore Drago, non intendo vendere la luna: va detto subito che è un autodidatta che si affaccia per la prima volta sul mondo colorato della pittura, con risultati che lasciano ben sperare.

Ma, se è vero come è vero, che dire naif è dire pittura spontanea dai colori vivaci che, con uno stile elementare senza prospettiva, dà un'interpretazione favolistica della realtà, certamente Drago ha qualcosa di quel genere pittorico che, con la sua carica di poesia e di ingenuità tocca direttamente il cuore.

Di strada ne ha fatta, ma ne deve fare ancora tanta. E soprattutto deve "andare a bottega" dai maestri e intingere i pennelli negli splendidi colori della natura.

Le sue tele, per chi volesse interessarsi d'un uomo che ruba le ore al sonno per... dipingere sogni, sono in permanenza presso il Dancing-Days di Marzamemi, l'azzurra borgata di Pachino. (Sicano)

Salvatore Drago - Pachino (SR)

(Cliccare sulle icone per ingrandire il dipinto)

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