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GRUPPO
PACHINO 2°
PROGETTO EDUCATIVO 1999/2001
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La Comunita' Capi del Gruppo Scout Pachino 2, essendo scaduto il precedente
progetto educativo, dopo averne verificato gli obiettivi, ha stilato il
nuovo Progetto Educativo, per gli anni scout 98/99, 99/2000 e 2000/2001.
Dalla suddetta verifica del precedente P.E. è
emerso che, nonostante l'impegno profuso e la disponibilità di
tutti, molti degli obiettivi sono stati raggiunti solo parzialmente, soprattutto
a causa dell'instabilità della comunità capi, che ha visto
diversi membri avvicendarsi ed ha quindi mancato nella continuità
del servizio.
Si è pertanto deciso di riproporre molti degli obiettivi del precedente
P.E. e di prestare maggiore attenzione alla stessa Co.Ca., dato che dal
suo funzionamento, dall'affiatamento dei suoi membri e dalla loro continuità
e competenza dipende il successo educativo del metodo scout.
Le linee adottate per l'elaborazione dello stesso, sono quelle dettate
dall'A.G.E.S.C.I., e cioè':
1. Analisi della situazione interna ed esterna
al gruppo;
2. Riferimento ai valori dello scoutismo e scelta delle aree di impegno
educativo prioritario (obiettivi);
3. Programmi di branca;
4. Verifica.
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1. ANALISI DELLA SITUAZIONE INTERNA
ED ESTERNA AL GRUPPO
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1.a. ANALISI DELLA
SITUAZIONE INTERNA AL GRUPPO
Il gruppo Scout Pachino 2°, fondato nella seconda
metà degli anni '50, e' stato sempre punto di riferimento educativo.
Dalla sua nascita, la storia del gruppo e' stata ricca di momenti gloriosi,
ma anche di ricadute, legate principalmente alla mancanza di disponibilità
di tempo da parte dei capi e alla poca coesione dei membri della Comunita'
Capi.
Attualmente, il gruppo risulta cosi' suddiviso:
· Reparto "La Friscina" esploratori n. guide n. Tot.
n.
· Noviziato "Il Sentiero" novizi n. novizie n. Tot. n.
· Clan/Fuoco "Il Faro" rover n. scolte n. Tot. n.
· Comunita' Capi "Angelo Cammisuli" uomini n. donne n.
Tot. n.
Si evince dalla lettura dei dati la mancata apertura
della branca L/C, e la netta differenza tra lo scarso numero di capi e
il numero elevato di ragazzi nelle branche. La Comunità Capi ha
infatti perso diverse unità per vari motivi, di lavoro, di trasferimento
ad altre città, di studio, di matrimonio, anche se dal punto di
vista della qualità ha acquistato più esperienza nel lavoro
con i ragazzi e nella preparazione metodologica; inoltre sono entrati
in Co.Ca. diversi giovani provenienti dal Clan o da esperienze passate
oltre ad alcuni extra-associativi.
In particolare:
· n. 7 capi hanno gia' completato l'iter di formazione;
· n. 2 hanno il campo di formazione metodologica;
· n. 3 non hanno intrapreso l'iter;
· n. 3 di provenienza extra-associativa;
· n. 2 censiti ma non disponibili attualmente per vari motivi;
· n. 1 assistente ecclesiastico.
Pur essendo massima la disponibilità data
dai Capi, non si riesce ad assolvere a tutti gli impegni per l'esiguo
numero dei componenti. Di conseguenza risultano carenti sia la possibilità
di seguire i ragazzi nella Progressione Personale come meriterebbero,
sia le relazioni con il territorio, con le altre associazioni e agenzie
educative, con le istituzioni.
Il livello culturale e sociale della Comunità Capi risulta medio-alto;
quello delle tre branche medio.
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1.b. ANALISI DELLA
SITUAZIONE ESTERNA AL GRUPPO
La realtà esterna al gruppo non si presenta
tra le migliori ed è lecito sottolineare che la situazione di disagio
a Pachino, frutto della diffusione di una cultura consumistica, ha portato
alle seguenti inevitabili conseguenze:
a) svalutazione della cultura contadina ed artigianale
con conseguente perdita del patrimonio di conoscenze e tecniche del lavoro
tradizionale;
b) mancanza di opportunità occupazionali che porta il giovane a
vivere nella condizione di disoccupato e di mantenuto e che lo porta spesso
a darsi alla droga, alla criminalità, al giuoco d'azzardo;
c) disinteresse per la vita politica e sociale della città; mancanza
di una coscienza sociale e civile, mancanza di considerazione per il patrimonio
comune e collettivo, storico, ambientale, culturale, sfiducia nei confronti
dello stato e delle istituzioni;
d) in campo religioso si sottolinea una scarsa partecipazione ad eventi
ecclesiali parrocchiali e cittadini, la fede, inoltre, è vissuta
più come un fatto formale ed occasionale o magico che come una
scelta di vita; scarsa attenzione per i bisognosi e i diversi, per gli
handicappati e per gli extra-comunitari;
Tutto questo porta a:
· convivere con i fenomeni droga e criminalità e con tutte
le loro conseguenze;
· ricercare il divertimento fine a se stesso, essere schiavi del
consumismo e della pubblicità;
· allo scarso sviluppo dell'economia cittadina;
· all'apatia ed all'indifferenza;
· all'allungamento dell'eta' adolescenziale;
· alla mancanza di fiducia in sé stessi, di responsabilità,
di autonomia.
Nell'ultimo periodo c'è però da notare,
nonostante la cronica insufficienza di strutture e spazi sociali, una
certa inversione di tendenza, da cui emerge la volontà da parte
di alcune persone di venir fuori da questa forma di apatia e scarso interesse
per la vita comunitaria per dedicarsi più agli altri ed al bene
comune.
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2. RIFERIMENTO AI VALORI DELLO SCOUTISMO
E SCELTA DELLE AREE DI IMPEGNO EDUCATIVO PRIORITARIO
(OBIETTIVI)
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Dalla presa di coscienza della realta' interna ed esterna al gruppo, i
membri di questa Co.Ca., dopo lunghi ed approfonditi confronti hanno concordato
di privilegiare, per il prossimo triennio, i seguenti valori da porre
alla base del progetto educativo:
· FEDE
· RISPETTO
· RESPONSABILITA'
· ESSENZIALITA'
Si è sentito inoltre il bisogno di concordare
il senso e l'interpretazione di questi quattro valori fondamentali, affinché
siano effettivamente condivisi dalla Co.Ca.
Si è pertanto stilato il seguente schema che spiega il significato
educativo che la Co.Ca. vuole assegnare ai termini suddetti:
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FEDE
COME SCELTA DI VITA
Educare a diventare portavoce del messaggio di Cristo.
Scegliere Dio come amico a cui dare e chiedere Amore.
Scegliere di vivere seguendo la parola del Signore, ovvero cercare di essere
umili nell'aiutare le persone in difficoltà senza volere niente in
cambio, in modo gratuito, spontaneo e non facendo grandi opere.
Educare alla scoperta di Cristo, personale, come relazione, come amicizia,
rapporto vivo: "CI CREDO E LO VIVO".
Educare al rapporto con Dio da coltivare con l'ascolto (personale) quotidiano
della scrittura e la Santa Messa.
Educare a non decidere più per conto proprio, ma in relazione a Dio,
in tutti gli ambiti della propria vita.
Educare a crescere nella scoperta di Cristo vuol dire interiorizzarne la
proposta e diventarne autentici testimoni in ogni momento della nostra vita,
capire il Vangelo e attuarlo nella vita quotidiana facendo vivere i principi
del cristianesimo.
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RISPETTO
Il rispetto è inteso verso le persone e verso le cose.
Considerare gli altri, tutti gli altri (compagni, disabili, diversi, extracomunitari,
ecc.), come persone da cui poter sempre imparare qualcosa, come tesori unici,
degni della nostra massima considerazione. Il rispetto dell'ultimo, il rispetto
delle idee degli altri è un modo di farsi rispettare. Tale rispetto
però non deve essere passivo (io non faccio male a nessuno) ma deve
contribuire al miglioramento della vita delle persone e delle cose.
Educare al rispetto per se stessi, vuol dire amare se stessi, accettarsi
con i propri limiti, le proprie idee, i propri pregi e difetti, vuol dire
prendere coscienza di se.
Educare al rispetto nella famiglia, nel lavoro, pur non dimenticando le
scale gerarchiche (ruoli sociali e non) e quindi al rispetto reciproco,
comunque, della persona.
Considerare ogni cosa o luogo, come patrimonio di tutti e non come cosa
da consumare per il proprio piacere. Educare al rispetto delle cose comuni,
delle cose che ci circondano e che ci vengono affidate, (verde pubblico,
panchine, materiale di squadriglia o di reparto, ecc. ). Educare al fatto
che tutto ciò ci appartiene e ci riguarda personalmente.
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RESPONSABILITA'
Educare alla responsabilità creandone le condizioni.
Educare all'autostima : (io sono ok/anche tu sei ok), la stima degli altri
si raggiunge se io mi sento ascoltato, amato, stimato, se l'altro ha attenzione
verso me, se l'altro mi accetta senza riserve.
Educare all'autonomia : autonomia psicologica, capacità di saper
stare da soli, di essere creativi, di saper fare. Il contrario di passività.
Educare a essere capaci di dedicarsi agli altri, di servire, di mettere
le proprie capacità al sevizio degli altri (squadriglia, reparto,
gruppo, famiglia, comunità, città)
Educare a essere capaci di tenere fede agli impegni presi, essere coerenti,
riconoscere i propri limiti, prendere coscienza delle proprie forze.
Educare ad essere umili e a saper dire: ho bisogno.
Educare ad effettuare delle scelte e quindi a portarle avanti.
Essere punto di riferimento per gli altri, per aiutarli a superare le difficoltà,
per farli crescere.
Assumersi le responsabilità dei ruoli e degli impegni presi. |
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ESSENZIALITA'
Educare a saper individuare i veri valori della vita, comprendendo la futilità
di molte delle cose che ci offre la società attuale (senza per questo
rimanere arretrati) e scoprendo la bellezza e l'amore di Cristo nelle cose
semplici. E' uno dei valori più importanti da riscoprire e cui bisogna
educare i ragazzi.
Per gli scout è una provocazione continua, è un'alternativa
che viene sempre riproposta per offrire la possibilità ai ragazzi
di riscoprire quei valori che la società di oggi non permette più
di vivere.
L'essenzialità è sempre più difficile da vivere ma
soprattutto è sempre più difficile da riproporre ai ragazzi
che, quotidianamente, vivono il consumismo, come normalità, senza
mezze misure, mentre l'essenzialità è scegliere quello che
effettivamente può servire, è avere il senso della misura,
è riscoprire i veri valori importanti.
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3. PROGRAMMI DI BRANCA
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Sono stati stilati gli allegati programmi di branca E/G ed R/S, i quali
si rifanno ai suddetti valori condivisi e ai quali si rimanda per le scelte
degli obiettivi educativi specifici, per le attività, gli strumenti
e i metodi.
Per quanto riguarda la Comunità Capi si
è ritenuto opportuno, visto il particolare momento di difficoltà
attraversato dal gruppo, stilare le seguenti linee programmatiche di Co.Ca.,
che saranno successivamente meglio specificate in merito alle varie attività
da svolgere:
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LINEE
PROGRAMMATICHE PER LA COMUNITA' CAPI
· Dare grande importanza alla Co.Ca. come
luogo di studio, approfondimento e crescita dei Capi, affinché
possano effettuare una azione educativa attenta ai ragazzi e metodologicamente
valida e farsi portatori dei valori condivisi dello Scoutismo e della
Fede.
· Favorire e ricercare con ogni mezzo un clima di amicizia e comunione
fraterna tra i Capi per superare le diversità di opinione e i pregiudizi
reciproci.
· Completare al più presto l'iter di formazione dei nuovi
capi per porre le condizioni per riaprire al più presto le branche
al completo;
· Prestare grande attenzione alla formazione dei nuovi capi attraverso
il tirocinio;
· Realizzare al più presto la sede scout: punto di riferimento
e di incontro;
· Privilegiare i momenti di gruppo per la formazione permanente,
anche con la collaborazione dei capi della Zona Netina, per una conoscenza
reciproca, condivisa e approfondita dei metodi L/C, E/G, R/S e in generale
del metodo scout;
· Formazione spirituale e approfondimento comunitario della conoscenza
delle Sacre Scritture per prendere coscienza della funzione di capo-catechista
e per rafforzare la scelta di fede che sta alla base dei valori prefissati;
· Ricercare contatti più frequenti e attività in
comune con altri gruppi di volontariato, con le istituzioni, con i genitori,
con la scuola per conseguire una maggiore presenza nel territorio ed una
azione educativa più profonda;
· Favorire l'ingresso in Co.Ca. di extra-associativi e partenti,
stilando un programma specifico di tirocinio e formazione ed evitando
l'inserimento precoce in branca per far sì che la scelta di diventare
capo scout sia veramente meditata;
· Favorire e stimolare la partecipazione dei capi agli eventi associativi
di Zona e Regione.
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4. VERIFICA
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La verifica del progetto educativo verrà fatta in maniera continuativa,
nell'arco di ogni anno ed in occasione degli incontri per la stesura del
Progetto del Capo, per porre le basi a quella finale che verrà
fatta a conclusione del triennio.
La verifica annuale del progetto educativo servira' alla Co.Ca. per fare
il punto sull'andamento generale della situazione (programmi di unita',
metodologia, progressi della Co.Ca. e delle branche, ecc.) e per apportare
eventuali aggiustamenti e modifiche.
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Pachino, 2 Dicembre 1998
LA
COMUNITA' CAPI
del Gruppo Scout Pachino 2°
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La vita non e' avventura, ma un impegno
a realizzare il progetto che Dio ha su di noi:
un progetto d'Amore
che trasforma la nostra esistenza.
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