GRUPPO PACHINO 2°
PROGETTO EDUCATIVO 2002/2005

La Comunita' Capi del Gruppo Scout Pachino 2, essendo scaduto il precedente progetto educativo, dopo averne verificato gli obiettivi, ha stilato il nuovo Progetto Educativo, per gli anni scout (2001/02), 2002/2003, 2003/2004 e 2004/2005.

Le linee adottate per l'elaborazione dello stesso, sono quelle dettate dall'A.G.E.S.C.I., e cioè:

•  Analisi della situazione interna ed esterna al gruppo;

•  Riferimento ai valori dello scoutismo e scelta delle aree di impegno educativo prioritario (obiettivi);

•  Programmi di branca;

•  Comunità Capi

•  Verifica.


1. ANALISI DELLA SITUAZIONE INTERNA
ED ESTERNA AL GRUPPO


1.a. ANALISI DELLA SITUAZIONE INTERNA AL GRUPPO

Il gruppo Scout Pachino 2°, fondato nella seconda metà degli anni ‘50, e' stato sempre punto di riferimento educativo.

Dalla sua nascita, la storia del gruppo e' stata ricca di momenti gloriosi, ma anche di ricadute, legate principalmente alla mancanza di disponibilità di tempo da parte dei capi e alla poca coesione dei membri della Comunita' Capi.

Attualmente, il gruppo risulta così suddiviso:

Branco L/C “Waingunga”

lupetti

n.

19

lupette

n.

13

Tot.

n.

32

Reparto “La Friscina”

esploratori

n.

24

guide

n.

8

Tot.

n.

32

Noviziato “Il Sentiero”

novizi

n.

5

novizie

n.

4

Tot.

n.

9

Clan/Fuoco “Il Faro”

rover

n.

13

scolte

n.

6

Tot.

n.

19

Co.Ca. “Angelo C.”

uomini

n.

9

donne

n.

5

Tot.

n.

14

Totali

maschi

n.

70

femmine

n.

36

Tot.

n.

106

Si evince dalla lettura dei dati che la più importante novità è costituita dalla riapertura della branca L/C, con un alto numero di lupetti/e.

Negli ultimi due anni, infatti si è avuto, nonostante l'abbandono di alcuni capi, un netto miglioramento nella composizione della Co.Ca., sia quantitativamente che qualitativamente. Diverse unità provenienti sia dal clan che dal mondo extra-associativo hanno infatti compiuto o intrapreso l'iter di formazione capi.

I rapporti all'interno della Co.Ca. sono divenuti più completi e maturi, improntati a fiducia reciproca e stima. La Co.Ca. si è insomma avviata ad essere una vera e propria comunità e questo ha influenzato sempre più positivamente le attività delle branche.

In particolare la Co.Ca è attualmente così composta:

n.

Nome

Branca

Incarico

Brev.

CFA

CFM

CAEX

ROSS

1

Rametta Vincenzo

ASS. ECCL.

 

 

 

 

 

2

Cammisuli Corrado

Capo Gruppo

x

x

x

 

x

3

Fronte Salvatore

Aiuto Co.Ca.

x

x

x

 

x

4

Ardilio Rosario

L/C

Capo Un.

x

x

x

 

 

5

Bonanno Giovannella

Capo Gruppo

x

x

x

 

 

L/C

Capo Un.

6

Spadaro Sebastiana

L/C

Aiuto

 

 

x

 

 

7

Beninato Carlo

L/C

Aiuto

 

 

 

x

 

8

Olindo Giuseppe

E/G

Capo Un.

x

x

x

 

 

9

Petralia Luisa

E/G

Capo Un.

 

 

 

x

 

10

Infante Paolo

E/G

Aiuto

 

 

x

 

x

11

Campisi Corrado

E/G

Aiuto

 

 

x

 

x

12

Parisi Gaetana

E/G

Aiuto

 

 

 

 

 

13

Bongiovanni Ignazio

R/S - N

Capo Un

x

x

x

 

 

14

Scirè Maria Elena

R/S

Capo Un

 

 

 

x

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Per quanto riguarda le branche si registra una grande richiesta di partecipazione da parte dei cittadini del territorio con conseguente “affollamento” di ragazzi. Il branco neonato deve ovviamente superare i problemi iniziali relativi alla nascita da zero e quindi alla “iniziazione” di tutti i lupetti/e. Il reparto ed il clan/fuoco non hanno particolari problemi e negli ultimi anni hanno accentuato la loro presenza sul territorio con diverse attività sia in ambito comunale che esterne.

In branca R/S si è registrato ultimamente un certo disimpegno ed una mancanza di capacità di auto-progetto. Testimonianza di ciò è stata la mancata effettuazione della route estiva.

Si registra inoltre in genere, tra i ragazzi di tutte le branche, una certa omologazione rispetto ai valori distorti della società moderna. In particolare si registra il pericolo di una perdita di “competenze” specifiche, a causa della sempre più dilagante “automazione” delle attività umane (esempio il computer, internet, che fanno perdere la capacità di dialogare in modo “umano”, i videogiochi che fanno illudere e che danno competenze “virtuali”, perdita della manualità ecc.).

Un fatto sicuramente positivo è stato costituito dalla realizzazione della nuova sede del gruppo, nei nuovi locali della Parrocchia Sacro Cuore. Il nuovo edificio infatti è stato assegnato interamente agli scout che finalmente hanno potuto trovare una adeguata sistemazione in un unico luogo fisico bene individuabile anche visivamente. Questo fatto ha molto influenzato positivamente la crescita del gruppo e della Co.Ca. in particolare, rafforzando il senso di comunione e di appartenenza al gruppo sia dei ragazzi che dei capi. La nuova sede infatti si è posta come chiaro segno visivo della presenza scout nel territorio.

 

1.b. ANALISI DELLA SITUAZIONE ESTERNA AL GRUPPO E INTERAZIONI DEL GRUPPO CON IL TERRITORIO

Punti di debolezza

La realtà esterna al gruppo non si presenta tra le migliori. Tutti gli aspetti negativi sottolineati nel precedente P.E. sono conformati e spesso aggravati.

La situazione sociale e politica del Comune di Pachino non è migliorata rispetto a tre anni fa. Il di disagio è frutto della diffusione di una cultura quasi esclusivamente consumistica, e porta alle solite inevitabili conseguenze:

a) svalutazione della cultura contadina ed artigianale con conseguente perdita del patrimonio di conoscenze e tecniche del lavoro tradizionale;

b) mancanza di opportunità occupazionali che porta il giovane a vivere nella condizione di disoccupato e di mantenuto e che lo porta spesso a darsi alla droga, alla criminalità, al giuoco d'azzardo;

c) disinteresse da parte dei ragazzi per la vita politica e sociale della città; mancanza di una coscienza sociale e civile, mancanza di considerazione per il patrimonio comune e collettivo, storico, ambientale, culturale, sfiducia nei confronti dello stato e delle istituzioni;

d) classe politica immatura e litigiosa, dedita più alla ricerca dei vantaggi personali ed al mantenimento del potere che alla risoluzione dei problemi della collettività;

e) mancata integrazione sociale e politica degli extra-comunitari che vivono numerosi a Pachino;

d) in campo religioso si sottolinea una scarsa partecipazione ad eventi ecclesiali parrocchiali e cittadini, la fede, inoltre, è vissuta più come un fatto formale ed occasionale o magico che come una scelta di vita; scarsa attenzione per i bisognosi e i diversi, per gli handicappati e per gli extra-comunitari;

Tutto questo porta a:

•  convivere con i fenomeni droga e criminalità e con tutte le loro conseguenze;

•  ricercare il divertimento fine a se stesso, essere schiavi del consumismo e della pubblicità;

•  allo scarso sviluppo dell'economia cittadina;

•  all'apatia ed all'indifferenza;

•  all'allungamento dell'eta' adolescenziale;

•  alla mancanza di fiducia in sé stessi, di responsabilità, di autonomia.

Punti di forza

L'aspetto più positivo del territorio è costituito sicuramente dalla nascita e dall'attività di diverse associazioni di volontariato.

Con tali associazioni il nostro gruppo ha instaurato importanti rapporti di collaborazione che hanno avuto un riscontro positivo nella nostra azione educativa, grazie soprattutto alla presenza in alcune di esse di alcuni capi scout o ex-capi.

In particolare si sono realizzate attività con l'Associazione “L'Albero della Vita”, comunità alloggio per il recupero di minori a rischio e con l' ”Agape” ed il suo centro diurno per i portatori di handicap ed in parte anche con il mondo della scuola.

Altre associazioni attive nel territorio sono: la Casa Famiglia Giovanni XXIII, nata da poco presso la Parrocchia Santi Angeli, la Misericordia, che svolge un ruolo importantissimo nel trasporto dei malati con autoambulanza, l'ARCI, l'associazione INSIEME, per l'assistenza agli immigrati extra-comunitari.

Da poco inoltre il nostro comune può finalmente usufruire di un servizio indispensabile per ogni comunità: è stato infatti attivato finalmente il Presidio Territoriale di Emergenza dell'ASL 8. E' nata anche una commissione composta da membri delle varie associazioni e dei partiti politici (di cui fa parte un nostro capo) con lo scopo di vigilare e monitorare lo stato della sanità pubblica a Pachino.

io per i bambini, effettuando una inchiesta per individuare i bisogni del quartiere e realizzando attività di doposcuola.

Il gruppo è stato inoltre sempre presente con suoi rappresentanti nel “CRAP” (Coordinamento realtà associative di Pachino) e nel Consiglio Pastorale Parrocchiale e cittadino, partecipando e collaborando attivamente.

L'impegno del gruppo nelle parrocchie Sacro Cuore e San Francesco è stato ed è fortemente attivo. Un ruolo importante viene infatti svolto nell'animazione della Santa Messa della Domenica mattina, frequentata quasi esclusivamente da ragazzi e bambini.

Anche in occasione dei vari momenti forti dell'anno (festa parrocchiale, Natale, Pasqua ecc.) il gruppo contribuisce attivamente alla organizzazione delle cerimonie e delle liturgie.

In occasione della Missione Popolare Diocesana il gruppo si è impegnato in vari modi, realizzando inchieste ed interviste per l'individuazione dei bisogni del territorio, organizzando un oratorio ed un doposcuola per i bambini ed i ragazzi del quartiere.

Altro punto di forza del gruppo nei confronti del territorio è stato l'impegno più specificamente in campo politico di alcuni capi. Indipendentemente dalla scelta politica, infatti, ciò ha fatto sì che la Co.Ca. (e, di riflesso tutto il gruppo) abbia preso coscienza di tutti i problemi legati al territorio. In seno al gruppo si è infatti dedicato molto spazio alla discussione sulla “scelta politica” dello scout. Il dibattito in Co.Ca. è poi sfociato nel seguente documento che fa parte integrante del progetto educativo:

La Co.Ca. e la Politica

  CAPI E COMUN1TA' CAPI SONO INTERLOCUTORI ATTIVI NEI CONFRONTI DEGLI ATTORI SOCIALI, soprattutto come portatori di una ricerca che dia vita a politiche che armonizzino e connettano il bene dell'individuo con il bene della collettività,

E' da giudicarsi positivamente l'impegno a titolo individuale dei singoli capi, a tutti i livelli, all'interno di formazione partitiche, purchè in sintonia con i valori espressi dal Patto Associativo, In questo modo essi potranno dare testimonianza di un impegno politico vissuto in un'ottica di servizio; tale testimonianza aiuterà anche gli stessi ragazzi a cogliere le diverse dimensioni dell'essere “buoni cittadini”.

Scelte concrete della Comunità Capi

•  E' incompatibile il servizio in AGESCI con cariche politiche istituzionali (Sindaco, Assessore, Consigliere Comunale, etc....)

•  E' compatibile il servizio in associazione con la partecipazione attiva in un partito purché non ci siano cariche istituzionali e a condizione di evitare qualunque influenza sui ragazzi dentro e fuori l'associazione.

•  Impegno da parte della Co.Ca. e nelle branche all'informazione e alla formazione dell'impegno partitico nella società.

•  E' vietato l'uso strumentale della propria appartenenza all'AGESCI ai fini di garantire la propria credibilità.

Siamo consapevoli che questa scelta è la più difficile, richiede la massima maturità e responsabilità di ogni singolo capo, pertanto invitiamo ogni capo a confrontarsi con i Capi gruppo e l'Assistente Ecclesiastico qualora ci fossero dubbi.

Si ritiene indispensabile che la sosta di un capo in Co.Ca. senza aver iniziato l'Iter di formazione non superi i due anni.


2. RIFERIMENTO AI VALORI DELLO SCOUTISMO
E SCELTA DELLE AREE DI IMPEGNO EDUCATIVO PRIORITARIO
(OBIETTIVI)


Dalla presa di coscienza della realta' interna ed esterna al gruppo, i membri di questa Co.Ca., dopo lunghi ed approfonditi confronti hanno concordato di assumere come valore fondamentale da porre alla base dell'azione educativa quello della: COMUNIONE

•  il senso di appartenenza ad una comunità, ad un'unica famiglia e che ciò è possibile solo grazie al dono di Dio;

•  la condivisione

•  la fiducia ed il rispetto reciproci

•  la scelta di essere presenti il più possibile tutti insieme, come gruppo, nel territorio

faranno insomma da sfondo, da canovaccio su cui imbastire qualsiasi attività e su cui programmare qualsiasi obiettivo.

I valori condivisi da porre alla base del progetto educativo saranno i seguenti:

•  FEDE

•  RISPETTO

•  RESPONSABILITA'

•  ESSENZIALITA'

•  COMPETENZA

Sul significato e sulla interpretazione dei suddetti valori si è discusso per arrivare ad una effettiva condivisione degli stessi e soprattutto per stabilire pochi obiettivi prioritari e verificabili in relazione alle esigenze delle singole branche:

FEDE

•  SCELTA DI VITA

•  Educare a diventare portavoce del messaggio di Cristo.

•  Scegliere Dio come amico a cui dare e chiedere Amore.

•  Scegliere di vivere seguendo la parola del Signore, ovvero cercare di essere umili nell'aiutare le persone in difficoltà senza volere niente in cambio, in modo gratuito, spontaneo e non facendo grandi opere.

•  Educare alla scoperta di Cristo, personale, come relazione, come amicizia, rapporto vivo: "CI CREDO E LO VIVO".

•  Educare al rapporto con Dio da coltivare con l'ascolto (personale) quotidiano della scrittura e la Santa Messa.

•  Educare a non decidere più per conto proprio, ma in relazione a Dio, in tutti gli ambiti della propria vita.

•  Educare a crescere nella scoperta di Cristo vuol dire interiorizzarne la proposta e diventarne autentici testimoni in ogni momento della nostra vita, capire il Vangelo e attuarlo nella vita quotidiana facendo vivere i principi del cristianesimo.

RISPETTO

•  Il rispetto è inteso verso le persone e verso le cose.

•  Considerare gli altri, tutti gli altri (compagni, disabili, diversi, extracomunitari, ecc.), come persone da cui poter sempre imparare qualcosa, come tesori unici, degni della nostra massima considerazione. Il rispetto dell'ultimo, il rispetto delle idee degli altri è un modo di farsi rispettare. Tale rispetto però non deve essere passivo (io non faccio male a nessuno) ma deve contribuire al miglioramento della vita delle persone e delle cose.

•  Educare al rispetto per se stessi, vuol dire amare se stessi, accettarsi con i propri limiti, le proprie idee, i propri pregi e difetti, vuol dire prendere coscienza di se.

•  Educare al rispetto nella famiglia, nel lavoro, pur non dimenticando le scale gerarchiche (ruoli sociali e non) e quindi al rispetto reciproco, comunque, della persona.

•  Considerare ogni cosa o luogo, come patrimonio di tutti e non come cosa da consumare per il proprio piacere. Educare al rispetto delle cose comuni, delle cose che ci circondano e che ci vengono affidate, (verde pubblico, panchine, materiale di squadriglia o di reparto, ecc. ). Educare al fatto che tutto ciò ci appartiene e ci riguarda personalmente.

RESPONSABILITA'

•  Educare alla responsabilità creandone le condizioni.

•  Educare all'autostima : (io sono ok/anche tu sei ok), la stima degli altri si raggiunge se io mi sento ascoltato, amato, stimato, se l'altro ha attenzione verso me, se l'altro mi accetta senza riserve.

•  Educare all'autonomia : autonomia psicologica, capacità di saper stare da soli, di essere creativi, di saper fare. Il contrario di passività.

•  Educare a essere capaci di dedicarsi agli altri, di servire, di mettere le proprie capacità al sevizio degli altri (squadriglia, reparto, gruppo, famiglia, comunità, città)

•  Educare a essere capaci di tenere fede agli impegni presi, essere coerenti, riconoscere i propri limiti, prendere coscienza delle proprie forze.

•  Educare ad essere umili e a saper dire: ho bisogno.

•  Educare ad effettuare delle scelte e quindi a portarle avanti.

•  Essere punto di riferimento per gli altri, per aiutarli a superare le difficoltà, per farli crescere.

•  Assumersi le responsabilità dei ruoli e degli impegni presi.

ESSENZIALITA'

•  Educare a saper individuare i veri valori della vita, comprendendo la futilità di molte delle cose che ci offre la società attuale (senza per questo rimanere arretrati) e scoprendo la bellezza e l'amore di Cristo nelle cose semplici. E' uno dei valori più importanti da riscoprire e cui bisogna educare i ragazzi.

•  Per gli scout è una provocazione continua, è un'alternativa che viene sempre riproposta per offrire la possibilità ai ragazzi di riscoprire quei valori che la società di oggi non permette più di vivere.

•  L'essenzialità è sempre più difficile da vivere ma soprattutto è sempre più difficile da riproporre ai ragazzi che, quotidianamente, vivono il consumismo, come normalità, senza mezze misure, mentre l'essenzialità è scegliere quello che effettivamente può servire, è avere il senso della misura, è riscoprire i veri valori importanti.

COMPETENZA

•  Educare ad essere autonomi e a sapersela cavare in ogni circostanza dando il meglio di se stessi.

•  Educare a “saper fare”.

•  Recuperare la “manualità”.

•  Fare acquisire ai ragazzi specifiche competenze attraverso i brevetti e le specialità.

•  Educare a mettere a disposizione del prossimo e della comunità le proprie capacità.

Rendere consapevoli i ragazzi che ognuno di noi nel suo piccolo può avere delle precise competenze e rendersi utile agli altri.

Obiettivi

L/C (si tiene conto del fatto che la branca parte da zero)

Scoperta e conoscenza di se stessi e del proprio corpo

Scoperta del dono che Dio ci ha fatto dandoci un cuore capace di amare

Scoperta di Gesù amico

Scoperta della Parola di Dio

Scoperta e conoscenza della legge del branco e della sua identificazione con la legge di Dio

Acquisizione di competenze

Acquisizione di autonomia (della capacità di badare a se stessi)

Scoperta e conoscenza della comunità-sestiglia, della comunità-branco, della comunità-gruppo)

Acquisizione del senso di responsabilità e di servizio (capi e vice capi sestiglia, consiglio di Akela, consiglio degli anziani

 

E/G

Presenza nel territorio

Vita all'aperto

Missione

Sviluppo e incoraggiamento delle COMPETENZE (del “saper fare”)

Acquisizione della capacità di Autonomia

Acquisizione del senso di responsabilità

Sviluppo della creatività

Conoscenza e valorizzazione della comunità-squadriglia, della comunità-reparto della comunità-gruppo, della comunità-città

R/S

Scoperta, conoscenza e approfondimento del rapporto con Dio

Scoperta e valorizzazione della persona nella sua complessità: rapporto uomo-donna, adulto-adolescente, scout-non scout

Scoperta, acquisizione e utilizzo di tecniche scout

Acquisizione e utilizzo di tecniche di animazione ed espressione

Presenza attiva nel territorio a servizio degli ultimi

Scoprire e vivere ogni esperienza in un clima di comunità

 



3. PROGRAMMI DI BRANCA


Sono stati stilati gli allegati programmi di branca L/C, E/G ed R/S, i quali si rifanno ai suddetti valori condivisi e obiettivi e ai quali si rimanda per le scelte degli obiettivi educativi più specifici, degli strumenti del metodo, per le attività e la loro scansione temporale.

4. COMUNITA' CAPI


Anche per quanto riguarda la Comunità Capi, per non interrompere il suo processo di crescita e lo sviluppo in positivo dei rapporti tra i capi, si è ritenuto opportuno, visti i buoni risultati raggiunti, stilare alcune linee programmatiche, che saranno successivamente meglio specificate in merito alle varie attività da svolgere:

LINEE PROGRAMMATICHE E OBIETTIVI PER LA COMUNITA' CAPI

•  Dare grande importanza alla Co.Ca. sia come luogo di studio, approfondimento e crescita dei Capi, sia come luogo di incontro umano e di dialogo tra persone, affinché possano effettuare una azione educativa attenta ai ragazzi e metodologicamente valida, farsi portatori dei valori condivisi dello Scoutismo e della Fede e soprattutto realizzare quel clima di AMICIZIA, UNIONE, STIMA RECIPROCA, FRATELLANZA, RISPETTO E GIOIA DI VIVERE E DI SERVIRE, tipiche di una vera COMUNITA'.

•  Completare al più presto l'iter di formazione dei nuovi capi;

•  Prestare grande attenzione alla formazione dei nuovi capi attraverso il tirocinio;

•  Migliorare e curare particolarmente la sede scout: punto di riferimento e di incontro e “luogo fisico” dove si materializza il nostro essere COMUNITA' di vita;

•  Privilegiare i momenti di gruppo per la formazione permanente, anche con la collaborazione dei capi della Zona Netina, per una conoscenza reciproca, condivisa e approfondita dei metodi L/C, E/G, R/S e in generale del metodo scout;

•  Partecipare compatti (come una famiglia) agli eventi di zona;

•  Cercare il più possibile di organizzare attività di GRUPPO sia interne che esterne (nel territorio) ed in collaborazione con altri enti e associazioni;

•  Formazione spirituale e approfondimento comunitario della conoscenza delle Sacre Scritture per prendere coscienza della funzione di capo-catechista e per rafforzare la scelta di fede che sta alla base dei valori prefissati; come metodo di lavoro si è scelto di trattare un libro della Bibbia per ogni anno scout; per l'anno in corso, 2002/2003 si è scelto il Deuteronomio.

•  Ricercare contatti più frequenti e attività in comune con altri gruppi di volontariato, con le istituzioni, con i genitori, con la scuola per conseguire una maggiore presenza nel territorio ed una azione educativa più profonda;

•  Favorire l'ingresso in Co.Ca. di extra-associativi e partenti, stilando un programma specifico di tirocinio e formazione, evitando di affidare loro responsabilità precoci in branca, ma al tempo stesso rendendoli partecipi delle attività con i ragazzi, per far sì che la scelta di diventare capo scout sia veramente meditata senza per questo obbligarli ad un lungo periodo di “posteggio” fatto solo di riunioni di Co.Ca. e di “parole”;

•  Organizzare attività formative a livello regionale e/o nazionale ripetendo le esperienze della Bottega della Fantasia “Grande Fratello” e del gemellaggio con il Clan/Fuoco del gruppo del Padova 8.



4. VERIFICA


La verifica del progetto educativo verrà fatta in maniera continuativa, nell'arco di ogni anno ed in occasione degli incontri per la stesura del Progetto del Capo, per porre le basi a quella finale che verrà fatta a conclusione del triennio.

La verifica annuale del progetto educativo servira' alla Co.Ca. per fare il punto sull'andamento generale della situazione (programmi di unita', metodologia, progressi della Co.Ca. e delle branche, ecc.) e per apportare eventuali aggiustamenti e modifiche.



Pachino, 16 Novembre 2002

LA COMUNITA' CAPI
del Gruppo Scout Pachino 2°


La vita non e' avventura, ma un impegno
a realizzare il progetto che Dio ha su di noi:
un progetto d'Amore
che trasforma la nostra esistenza.